Le origini di questa fortificazione posta a protezione del comune di Varenna sono da far risalire presumibilmente all'epoca romana, sebbene nulla di romano rimanga nell'architettura del castello, di chiara matrice medievale. Vezio deve il suo nome probabilmente ad un legionario romano di nome Vescinus, sebbene altre ipotesi, parimenti valide ne fanno derivare il nome dall'aggettivo "Vetus" riferito al "pagus" ovvero "villaggio antico" a rimarcare che la zona era stata precedentemente abitata, in particolare, dai Liguri e in seguito dai Celti.
La leggenda vuole che sia opera della regina longobarda Teodolinda, molto presente nell'area lombarda (da cui non a caso deriva il nome della regione) così come la chiesa di S. Martino e l'oratorio di S. Antonio.
Il castello uscì indenne dal sacco di Varenna del 1126 ad opera dei comaschi (anche se va dettoche le cronache dell'epoca non riportavano dati sull'esistenza del castello) e resistette anche alla distruzione, sempre di Varenna del 1244, quando fornì invece rifugio alle popolazioni locali dalla furia dei soldati comaschi.
In seguito, passò di mano più volte, dai veneti ai bergamaschi, dai francesi agli spagnoli, e per varie famiglie di nobili.
ancora oggi il castello, benché visitabile è proprietà privata.
All'interno del castello, nel mastio più precisamente, è stato creato un museo molto particolare con calchi del Lariosauro, un piccolo rettile estintosi nel Triassico Medio. Nulla a che vedere con le leggende di "Larrie" il mostro lacustre del Lario, nato dalla fantasia dei giornali sulla falsariga del più celebre Nessie scozzese, come spiegato dal ricercatore Giorgio Castiglioni.
Altra curiosità del castello sono i Fantasmi. Nulla di paranormale, in questo caso, ma una simpatica manifestazione che si svolge in agosto, durante la quale i visitatori che si presteranno come modelli, vengono ricoperti, protetti da una pellicola, da garze e gesso fino all'indurimento di questo. Dopo 15 minuti circa il "fantasma" verrà sfilato dal modello e verrà posizionato e quindi messo in mostra negli angoli più suggestivi del castello.
Qui sotto alcuni fantasmi.
Infine, il castello ospita una scuola di falconeria ed è possibile assistere alle esibizioni di tre poiane ed un barbagianni, mentre un gufo reale è chiuso in gabbia a causa di un errore nella valutazione dell'imprinting di un precedente falconiere.
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Musica : Carlos Nunez in "As Covas do Rei Cintolo" dall'album "Alma de Fisterra"
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