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Castello di Gropparello |
In periodo medioevale, in mano Guelfa fu teatro di sanguinosi scontri con la controparte Ghibellina ed è di quel periodo che si fa risalire la leggenda del fantasma del Castello, altrove riportata.
Dai Fulgosio, la rocca passò di mano ai Farnese, i quali la cedettero in vassallaggio a Marcantonio Anguissola che divenne quindi Conte, nel 1599. Con l'estinzione del ramo della famiglia Anguissola, nel 1848, il Castello viene messo in vendita e subisce un periodo di forte decadenza, divenendo di fatto un edificio rurale. Nel 1869 Il Conte Ludovico Marazzani Visconti Terzi acquista finalmente il maniero e inizia un opera di restauro di chiaro gusto romantico. Nel '900 la proprietà passa di mano varie volte, con alterne fortune e restauri di dubbio gusto, come gli affreschi araldici che incorniciano il salone del castello, fino a giungere agli odierni proprietari che l'arricchiscono con un bel museo di antichi strumenti musicali.
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Ponte Levatoio |
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Ingresso |
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Ponte Levatoio |
L’accesso al castello era possibile solo attraverso i due ponti levatoi, uno “carrabile”( tutt’oggi funzionante), che veniva abbassato soltanto per il passaggio di uomini a cavallo o carriaggi militari, ed uno pedonale.
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Cortile |
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Balconcino |
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Balconcino Particolare |
Il cortile presenta una forma irregolare vagamente triangolare, che è sostanzialmente la forma dello sperone roccioso, appena adattata alle esigenze costruttive.
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Maschio |
Agli interventi neogotici si deve l’assetto evidentemente scenografico della facciata con l’intonaco a strisce ed il balconcino, chiaramente allusivo alla famosa scena di “Giulietta e Romeo” tanto cara appunto al romanticismo neogotico.
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Panorama |
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Collinetta |
Dal terrazzo alla sommità del mastio lo sguardo può spaziare, in direzione nord-ovest, fino alle Prealpi venete; Si può osservare inoltre dall’altro lato del dirupo un roccione tronco-conico (curiosamente denominato nella tradizione locale la "tomba di Garibaldi") che è stato riconosciuto, in base a certe caratteristiche ed alle analogie con strutture similari, come luogo di culto di antiche popolazioni di razza celtica.
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Camino |
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Salone |
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Armatura |
L’ambiente, costituito da una galleria con soffitto a volta, presenta attualmente struttura architettonica e decorazioni risalenti alla metà del ‘700 in cosiddetto stile “rococò”.
L’arco che introduce all’alcova presenta al centro lo stemma degli Anguissola di Gropparello.
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Dispensa |
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Dispensa |
Interessanti anche sotto il salone la ricostruzione delle cucine.
Il Fantasma di Gropparello
Il castello di Gropparello, come ogni castello che si rispetti (e per chi ci crede), è infestato da un fantasma. Nella fattispecie, si aggira per le mura e finanche nel borgo lo spirito della sventurata Rosania Fulgosio. Caliamoci nelle guerre tra Guelfi e Ghibellini, alla fine del XIII secolo, quando Pietrone da Cagnano, proprietario del castello e marito della bella Rosania, è impegnato per non si sa bene quale missione. Approfittando della sua assenza Lancillotto Anguissola, avversario del Pitrone e vecchio amore di Rosania decide di assalire la roccaforte. Grazie all'astuzia e alla forza delle sue milizie Lancillotto, riesce nell'ardua impresa di conquistare le mura al che la dama, ignara dell'identità del condottiero nemico, si getta ai suoi piedi implorando pietà per gli abitanti. I due si riconoscono, e Lancillotto decide di assecondare la castellana: l'amore ridestato è più forte dell'avidità del vincitore, e anche della morale, sicché Rosania, ardente concede al condottiero le sue grazie. Lancillotto Anguissola è però costretto a ripiegare e ad abbandonare il castello e Pietrone può così rientrare indisturbato. Messo a conoscenza del tradimento della moglie dalla fedele fantesca Verzuvia il signorotto medita un'orrenda vendetta. Dapprima fa scavare la roccia ai piedi del Mastio, con la scusa di creare un nascondiglio sicuro, poi addormentata la moglie con del vino drogato la rinchiude nell'antro e la mura viva. La morte violenta pare abbia legato lo spirito della fanciulla al paese; essa si manifesta come una giovane donna dalla corporatura piuttosto minuta, con i capelli raccolti da un velo e vestita di una lunga veste bianca. Talvolta aleggia diafana, talvolta si manifesta gemente e urlante. Pare che la piccola Cappelletta ricavata al piano inferiore del mastio sia stata allestita dai proprietari proprio per calmare l'anima inquieta e donarle il sospirato riposo.
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