Adagiato su una radura tra i dolci e boscosi pendii della penisola dell'Olgiasca, il complesso abbaziale di Piona vanta una storia di oltre di oltre quattordici secoli, sebbene della sua genesi non rimangono che alcuni ruderi afferenti alla chiesa originaria di Santa Giustina posta dietro l'abside della costruzione successiva.
Resti della Chiesa di S. Giustina |
Già nel XV secolo però il monastero era ormai in totale declino e talmente oberato dai debiti da essere affidato in commendam a varie famiglie che ne godettero, più o meno, per i successivi tre secoli, sino a quando l'ultima famiglia quella dei Rocca, nel 1936 restituì il monastero ai cistercensi.
La chiesa, molto semplice, presenta una facciata ingentilita da un portale di bronzo di recente fattura (fine XX sec.) sovrastato da una monofora e in al vertice da un apertura a forma di croce.
Evidente la diversa tipologia di materiale utilizzato che si riscontra anche nelle mura laterali ove a sinistra si erge il campanile quadrangolare e nell'abside
Le mura laterali sono appena alleggerite da una serie di monofore e da arcatelle che seguono parallele la linea del tetto.
L'abside infine, semicircolare con volte a botte all'esterno è abbellito da 3 monofore che all'interno però deturpano l'affresco (non ho potuto fotografare l'interno per via della funzione religiosa).
L'intero complesso della chiesa può definirsi austero; si notano su di esso diverse fasi costruttive, sia nell'impiego dei materiali che nella finezza della manodopera.
Di pregevole fattura risulta il chiostro, come consuetudine di forma quadrangolare in virtù della fortuna numerologica che il numero quattro ebbe nella cristianità (persino i vangeli canonici furono determinati in quel numero perché quattro erano glia angoli della terra, quattro i venti, le quattro stagioni, ecc).
Di pregevole fattura risulta il chiostro, come consuetudine di forma quadrangolare in virtù della fortuna numerologica che il numero quattro ebbe nella cristianità (persino i vangeli canonici furono determinati in quel numero perché quattro erano glia angoli della terra, quattro i venti, le quattro stagioni, ecc).
Costruito a metà del XIII secolo rappresenta un bel esempio di romanico lombardo.
Il Chiostro è caratterizzato da 4 lati diseguali con 11 colonne sul lato Ovest, 10 su quello Nord, 12 a Est e 8 a Sud su cui spiccano capitelli impreziosite da tipiche rappresentazioni dell'arte romanica (mostri, animali, foglie, teste umane, ecc).
Alcuni affreschi abbelliscono e mura del chiostro; qui sotto alcuni particolari del Battista che tiene in mano la propria testa decapitata e la dona, probabilmente, a se stesso, e uno rappresentante S. Benedetto.
S.Giovanni Battista |
S. Benedetto |
All'interno del giardino del chiostro spicca l'albero ai cui piedi vi è una fontana (di recente fattura)
Dietro la chiesa si sviluppano i terreni adibiti a ordinati frutteti mentre un sentiero dal fianco scende verso il Lario.
Dallo spiazzo si possono ammirare le meravigliose sponde del lago e le creste innevate delle Alpi che in esso si specchiano.
Poi mentre il sole volge al tramonto, l'atmosfera si riempie di meraviglia...
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito dell'Abbazia che potrete trovare a questo link.
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