Ci sono alcune che a vederle così , fredde come i ghiacciai, sembrano bottiglie lanciate da una nave, ma senza un messaggio arrotolato dentro.
Ci sono quelle che gridano e quelle che di cui non ho mai sentito il suono della voce.
Ci sono quelle affettuose, che ti vengono vicino, che ti scaldano e hanno un buon profumo.
Ci sono quelle che non si lavano e ti passano davanti come correnti fredde, facendoti venire i brividi.
Ma tutte, tutte quante, sono le migliore amiche che io abbia avuto.
Guardo le cosce stanche, le borse sotto gli occhi, le mani....di donne così fragili da mettermi in soggezione, e penso che non esiste al mondo una roccia che un giorno non si sbriciola, dentro o fuori, sia che si veda, sia che non si veda.
E mi sorprendo ancora, di quanto possa essere ostinato e resistente il cuore di una donna.
Tratto dall'opera teatrale "From Medea" di Grazia Versani
Mi rendo conto sia un modo anomalo per festeggiare l'8 marzo (a proposito, un abbraccio a tutte le donne), quello di riportare alcune frasi tratte dall'opera teatrale From Medea, proposta dall'associazione culturale Li.Fra. Non fosse perché l'opera si incentra sulla vicenda di quattro donne, Marga, Vincenza, Eloisa e Rina, tutte colpevoli di infanticidio.