martedì 3 aprile 2012

Sui sentieri dei Fanes: Il Lago di Braies



"Ogni anno, in una notte di luna, la regina e Lujanta fanno in barca il giro del lago di Braies, uscendo dalla porta di roccia che ha dato il nome ladino (Sass dla Porta) alla Croda del Becco. Esse attendono che il nipote della regina ritorni con le frecce infallibili. Ma questi non arriva mai. E un giorno scocca la “grande ora”: dai monti risuonano le trombe d’argento. Ma non c’è nessuno a rispondere al loro appello. La regina le ascolta per l’ultima volta, poi scende a dormire per sempre sul fondo del lago. Ma un giorno arriverà il “tempo promesso” in cui tutti risorgeranno per vivere in pace".
Il lago di Braies impreziosisce con le sue acque cristalline l'omonima valle, laterale alla più nota Val Pusteria. Il lago, di origine franosa,  giace a 1496 m.s.l.m. ai piedi dell'imponente vetta della Croda del Becco (così chiamata per i numerosi stambecchi che prosperano sule sue pendici e rientra nel territorio del Parco del Fanes, Sennes e Braies.








Come tutti i luoghi facenti parte di questo territorio, anche il lago di Braies fa da sfondo alle saghe dei Fanes, l'antico popolo che dominava, in epoche leggendarie, i territori ladini. Qui di seguito un breve sunto del mito, e mi perdonerà il lettore se troverà troppo frettoloso e dunque incompleto il racconto:
Tutto accadde nei tempi che furono, rimasti oramai solo nella memoria che si cela dietro le leggende, quando l'ultimo Re dei Fanes cadde vittima della sua ambizione.
Si narra come costui volle tradire l'antico patto di alleanza che legava i Fanes al fedele popolo delle Marmotte, in favore di una nuova alleanza con quello delle superbe Aquile. Quando tuttavia venne il momento di suggellare il patto con le Aquile, la Regina  sua moglie confermò di nascosto il patto con le Marmotte affidando loro sua figlia Lujanta in cambio di una marmotta. Quindi prese la marmotta e la nascose in un fagotto e la inviò insieme alla gemella di Lujanta, Dolasilla dalle perfide Aquile. Il patto, come si può ben immaginare venne rifiutato. Sulla strada del ritorno, il servo che accompagnava le due gemelle (Dolasilla e la marmotta per dir il vero) incontrò un malefico stregone chiamato Spina dal Mul che cercò di rapire Dolasilla (giacché Lujanta in realtà era tra le Marmotte). Fu solo grazie al prode eroe Ey de Net che la giovane e il servo ebbero salva la vita.
Passarono gli anni e Dolasilla crebbe in forze e beltà e grazie alla sua saggezza e alla sua pietà venne in possesso di magici oggetti tra cui frecce infallibili e una portentosa pelliccia che le faceva d'armatura.  Quest'ultima, gli fu predetto, avrebbe cambiato colore qualora la battaglia si sarebbe rivelata mortale. 
Dolasilla, spinta dall'ambizione paterna, divento una prode ed invincibile guerriera, e al suo fianco c'era sempre Ey de Net a proteggerla. Insieme conquistarono valli e montagne per la gloria del Re, fino a che Ey de Net, innamoratosi della bella fanciulla ne chiede la mano.
L'avidità del Re aveva però ormai spinto il sovrano nei meandri della follia, ed anzichè benedire l'unione dei due giovani, bandì Ey de Net dal Regno, convinto che la fanciulla avrebbe esitato in battaglia se maritata e avrebbe così privato l'esercito del suo genio e delle sue portentose armi. Il desiderio di conquistare la ricca Valle Auronia, dove si diceva la terra era sostenuta da vene d'oro purissimo, aveva preso sopravvento su quel poco di amore che anche il peggiore dei padri nutre per la prole e nel Re soppianto anche la fedeltà che i sovrani debbono al proprio popolo. 
Fu così che il Re  si alleò con i ribelli guidati dal perfido stregone Spina de Mul, vendendo il regno per l'oro della Valle Auronia. I ribelli invasero le terre dei Fanes al punto che Dolasilla ascoltando le grida del suo popolo decise di scendere in battaglia. 
Quando però ella prese la pelliccia magica dono dei Nani, si accorse che essa aveva virato colore. Ciò nonostante non si perse d'animo e scese nella piana della battaglia. Ivi trovo tredici fanciulli che le chiesero le magiche frecce per poter affrontare il nemico, ma essi altri non erano che un sortilegio dello stregone della montagna, che avuti gli infallibili dardi li lancio verso la sventurata trafiggendole il cuore e spacciandola, poco prima che l'amato principe Ey de Net, avvertito in sogno,  potesse prestarle soccorso. Poi, non ancora sazio, il malvagio Stregone andò dal Re sciagurato e sulla vetta del monte Lagazuoi tramuto il fedifrago in pietra.
Nel Frattempo l'esercito dei Fanes era in rotta e la Regina al colmo della disperazione chiese alle Marmotte l'adempimento dell'antica alleanza. Fu così che le creature inviarono Lujanta che scambiata per la famosa sorella ritemprò i cuori dei Fanes riuscendo ad aprirsi un varco e a nascondere il popolo presso il regno sotterraneo delle Marmotte. 
Da quei tempi remoti, ogni ciclo del sole, in una magica notte di plenilunio, dal cancello celato sotto le acque smeraldine del lago fuoriescono la Regina e la figlia Lujanta, navigando nelle acque chete su di una pallida barca, e così sarà, fino a che si compiranno i tempi e i Fanes potranno essere liberati dal triste esilio e usciti dall'oblio, godere di nuova prosperità e imperitura pace.

Per chi fosse interessato ad approfondire i miti dei Fanes consiglio l'ottimo libro di Carlo Felice Wolff, "I monti Pallidi".























Lasciandoci alle spalle il profumo delle leggende, o meglio ancora, portandolo seco, si può affermare che il lago di Braies è luogo facilmente raggiungibile e soprattutto visitabile da chiunque. I sentieri sono infatti molto larghi e pianeggianti, specie sul lato Ovest e Sud, così non è raro vedere famigliole con il passeggino che costeggiano il lago fino a raggiungere i verdi prati ombreggiati ai margini da larici e abeti ove è consuetudine fermarsi per il picnic.


Meno accessibile il lato della montagna, a Est, dove il sentiero si inerpica lungo le pendici scoscese, spesso tramutandosi in scalinate.

Nessun timore, sono comunque sentieri alla portata di chiunque (magari non alle famigliole con passeggino!) abbia un minimo di allenamento. Inoltre, i tratti ove il sentiero si espone lungo le suddette pendici, è stato sapientemente protetto da staccionate che creano balconcini da cui si può ammirare dall'alto la cristallina bellezza di questo lago di meraviglie.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...